L'Associazione "Protti": i valori culturali
e sociali di dieci anni di attività
di Gianfranco Bondioni
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1968 Jesi "Otello" con
M. Del Monaco |
1968 Jesi "Otello" con
M. Del Monaco |
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Un concerto organizzato a Darfo nell'autunno del 1993, con la partecipazione
del baritono Aldo Protti come ospite d'onore: questo è stato dieci
anni fa il punto di partenza per la costruzione dell'Associazione lirica
che del baritono cremonese porta il nome.
La Valle Camonica non è mai stata zona di cultura lirica e, in
verità, neppure di tradizione musicale diffusa, ma, ovviamente,
amanti del bel canto sono sempre stati presenti, costretti per la loro
passione a spostarsi al Grande di Brescia o al Donizetti di Bergamo, alla
Scala o, più facilmente ed in numero maggiore, all'Arena.
Ebbene il concerto del 1993, la presenza stessa di Protti non solo come
ospite d'onore ma anche come interprete di due brani dal Rigoletto, il
più famoso cavallo di battaglia, la determinazione di Lidia Soriani
Cucchi sono stati alla base della nascita dell'Associazione che ha consentito
agli appassionati, fino a quel momento separati fra loro e spesso isolati,
di conoscersi e di unirsi e di riuscire quindi a costruire una serie di
iniziative che senza tale unità sarebbero state impensabili per
qualità, livello e durata nel tempo.
Che di questa iniziativa si sentisse il bisogno è provato dall'immediato
successo dell'Associazione: subito si raggiunge il centinaio di iscritti
che poi cresce fino alla cifra, che ormai si può considerare "fisiologica"
di circa centocinquanta.
Ben maggiore è ovviamente il numero delle persone che seguono le
iniziative: normalmente i biglietti che si riescono ad ottenere dai grandi
teatri per i vari spettacoli via via proposti si esauriscono in fretta
e i pullman per il trasporto si riempiono; le sale per i concerti e le
opere che si rappresentano in zona spesso non sono abbastanza capienti.
Ma il nucleo degli iscritti all'Associazione costituisce comunque lo "zoccolo
duro" su cui si possono costruire tutte le iniziative, la base sufficientemente
estesa per poter elaborare calendari che poi si
riescono a mantenere e proposte che poi si riescono a realizzare.
L'Assemblea dei soci elegge un direttivo (le cui riunioni sono sempre
aperte e che discute i bilanci, i programmi e le iniziative) e un presidente
che, dalla fondazione, è sempre stata Lidia Soriani.
Il debutto pubblico e ufficiale dell'Associazione è stato il concerto
dell'8 maggio 1994, sempre alla presenza di Protti, con il tenore Gianfranco
Cecchele come ospite d'onore e con la partecipazione di alcuni giovani
e promettenti cantati.
L'attività è proseguita poi con un secondo concerto nell'autunno
del '94 e un altro con il baritono Leo Nucci nella primavera del '95,
l'ultimo a cui è stato presente Protti presso la "sua"
Associazione. E per ricordarlo poco dopo la sua scomparsa molti suoi allievi
della Corea e della Grecia, dell'Italia e del Giappone si sono dati appuntamento
a Darfo per un concerto nel settembre dei 1995 alla presenza anche di
Magda Olivero.
Con la morte di Protti le attività dell'Associazione hanno preso
una direzione ben precisa che consiste in tre filoni fondamentali:
o l'organizzazione di un concerto ogni anno, normalmente in autunno, durante
il quale viene assegnato il premio alla carriera che l'Associazione ha
istituito nel 1996 e hanno intitolato al baritono cremonese.
o Esso viene assegnato ad un grande personaggio della lirica, preferibilmente
scelto fra chi ha cantato con il maestro;
o la messa in scena di un'opera lirica seguendo l'ordine delle opere in
cui via via Protti ha debuttato nel corso della sua carriera, con lievi
scarti dovuti a cause non eliminabili;
o le "trasferte" per le attività del teatro d'ascolto.
Si diceva che la Valle Camonica non è mai stata terra di diffusa
cultura musicale in generale e lirica in specifico.
Le iniziative pubbliche dell'Accademia "Tadini" di Lovere, della
"Libera accademia di musica" di Darfo, della piccola sezione
locale del Conservatorio di Brescia e anche di alcuni cori di buon livello
e di importanza hanno coperto parte della domanda musicale.
Ma non quella specificamente lirica. E qui si è inserita l'Associazione
"Protti".
E' chiaro che gli amanti del buon canto vogliono essere posti nella condizione
di assistere agli esempi migliori di realizzazione delle opere, vogliono
vedere e ascoltare per la decima o per la centesima volta il Falstaff
o Il Barbiere per confrontare, valutare, cogliere aspetti nuovi e a volte
inattesi, lanciarsi in una di quelle infinite discussioni per le quali
gli amanti della lirica sono famosi.
Per questo l'Associazione ha proposto dall'autunno-inverno 1993 le attività
del teatro d'ascolto. E fin da subito la proposta è stata la più
alto livello: la Scala, il Regio di Parma e il Filarmonico di Verona sono
stati i primi tre teatri proposti; Verdi, Mozart, Rossini, Bellini e Ciaikovskij
i primi autori.
Dal 1993 a oggi l'Associazione ha proposto oltre momenti di teatro d'ascolto
presso praticamente tutti grandi teatri del Nord Italia e coprendo domande
e gusti assai diversi fra loro: da proposte veramente "preziose"
e "di nicchia" quale La clemenza di Tito o Il ratto dal serraglio
di Mozart ad altri comunque per pochi cultori, quali il Fidelio di Beethoven
a rappresentazioni di grande impatto e richiamo quali una Carmen, un Trovatore
o addirittura un'Aida, magari all'Arena.
Queste iniziative (e spesso anche quelle che si tengono in Valle) sono
precedute da momenti di spiegazione dell'opera soprattutto dal punto di
vista musicale, storico e dell'interpretazione, con
distribuzione di materiale quali recensioni e brevi linee riassuntive
per poter permettere a tutti di seguire utilmente la rappresentazione.
Le linee guida dell'attività che l'Associazione ha portato avanti
in questi dieci anni si possono riassumere in una sola frase che offre
l'immagine quasi di un movimento pendolare: "portare i cultori della
lirica nelle sue sedi più alte e alle migliori rappresentazioni;
portare in una zona periferica e priva di tradizioni alcuni buoni esempi
di realizzazioni liriche".
Dunque oltre alle trasferte per il teatro d'ascolto ci sono le attività
in Valle.
I momenti del concerto e dell'opera lirica realizzati in loco rappresentano
punti qualificanti dell'attività dell'Associazione, non solo per
l'omaggio che si vuol rendere alla memoria di Protti sia ripercorrendone
la serie dei debutti sia con il premio alla carriera ai suoi illustri
colleghi o seguaci, ma anche per il valore sociale e culturale che le
rappresentazioni rivestono.
Esiste un pubblico che, per le più svariate motivazioni, non ultime
quelle economiche o legate all'età, non può recarsi presso
i grandi teatri lirici cittadini, un pubblico però che non è
giusto che sia comunque escluso dalla possibilità di godere di
un diritto sociale e culturale e, perché no?, anche di una serata
mondana.
Quindi si porta la lirica qui in Valle, a "portata di mano".
Ma è evidente che, se il discorso vuole essere serio, la proposta
non può certo essere di serie B.
La sfida dunque è veramente grande perché l'Associazione
per le proprie iniziative vuole contemporaneamente:
o la presenza di "un grande nome" di fama;
o interpreti spesso giovani ma di grande professionalità: non è
un a caso, ed è un vanto per l'Associazione, che cantanti si sono
esibiti a Darfo siano oggi lanciatissimi e collaborino ai maggiori
teatri di tutto il mondo;
o messe in scena adeguate;
o preparazione del pubblico con conferenze, ascolti, distribuzione di
materiale.
E tutto ciò dovendo anche fare i conti con strutture e organizzazioni
assolutamente inadeguate: un teatro che possa ospitare un'orchestra, che
abbia una buca, non c'è; i palcoscenici sono assai ristretti, spesso
si deve utilizzare una struttura pensata come palco per un convegno e
non per rappresentazioni teatrali; e soprattutto spesso l'acustica non
è al livello più alto.
Di fatto ormai gli enti e le associazioni esistenti in Valle offrono una
gamma molto ampia di occasioni culturali a livelli anche decisamente elevati
e con una frequenza che molte città, e non solo fra le più
piccole, non riescono a mantenere.
Certamente uno dei risultati, fra gli altri, dell'azione dell'Associazione
è proprio quello di aver posto all'ordine del giorno il problema
di questa carenza di strutture: manca un complesso, possibilmente polifunzionale,
che possa ospitare anche attività artistiche come quelle di cui
si sta parlando.
Anche questo risultato dell'Associazione dimostra che essa riveste ormai
un ruolo importante nella politica culturale della Valle e che la sua
azione ha un notevole risvolto sociale.
Di tale risvolto sociale fa parte anche l'aspetto per così dire
"didattico" dell'attività della Associazione, aspetto
cui già si è fatto cenno.
Momenti di preparazione all'ascolto, sia per le iniziative in trasferta
sia per quelle in loco, si organizzano con presentazioni e conversazioni
che analizzano i brani più significativi che verranno ascoltati,
che contestualizzano l'opera, tracciano la storia della sua fortuna critica,
ripercorrano la storia dell'autore e le vicende della ricezione.
Anche in questo modo l'Associazione svolge un ruolo sociale "di supplenza"
che appare evidente se si tiene conto dello stato penoso in cui è
lasciato lo studio (anzi il non-studio) della musica nelle scuole italiane.
Sarà anche "di supplenza", ma ben venga questa attività.
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