Fra Darfo e Cremona
di Evelino Abeni
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Teatro alla Scala 1961 "Rigoletto" |
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Ricordo lo stupore suscitato fra i cremonesi appassionati dell'opera
lirica dalla notizia che a Darfo Boario Terme si era costituita un'Associazione
Amici della Lirica intitolata ad Aldo Protti, il celebre baritono loro
concittadino, protagonista per oltre un quarantennio sui palcoscenici
dei teatri lirici di tutto il mondo.
Ovviamente sorpresa e stupore non erano dettati dal fatto che il grande
Aldo non meritasse ciò: la sua fama, il suo prestigioso percorso
artistico avrebbero ben meritato che a lui potesse essere intitolato un
club in qualsiasi parte d'Italia.
Ma perché un'Associazione "Aldo Protti" proprio nel bel
mezzo della Valcamonica? La spiegazione si può trovarla soltanto
se si ha a mente l'affetto, la stima, l'amicizia che Lidia Soriani Cucchi
(Presidente del sodalizio) nutriva nei confronti di Protti (essendo da
lui ampiamente ricambiata in tali sentimenti)
e se si conoscono
la passione, l'entusiasmo che questa vivace donna di origine cremonese
sa mettere nelle cose in cui crede; passione ed entusiasmo che diventano
inesorabilmente contagiosi nei confronti di chi ha modo di esserle amico
o collaboratore.
Perciò, fra i cremonesi stupiti per la nascita, a Darfo Boario
Terme, di un'Associazione intitolata ad Aldo Protti, non vi fu chi redige
questa nota. Avevo avuto modo di conoscere Lidia proprio in casa di Aldo:
fu lui a presentarmela, con uno di quei coloriti discorsi che era uso
fare in dialetto cremonese.
Ebbi modo di conoscere la portata della loro amicizia e stima reciproca
("entrambi provenienti dalla grande pianura del Po, entrambi intrisi
di arie e sensi verdiani, entrambi immersi nell'atmosfera anche affettiva
del Melodramma italiano" come ben sottolinea Lidia nel volume "Aldo
Protti, un baritono fatto così", che - assieme a Daniele Rubboli
- ha dato alle stampe per Azzali editore). Così - Protti ancora
vivente - nacque l'Associazione degli appassionati camuni del melodramma:
si era nel 1993.
Debbo dire che mi stupì, invece lo straordinario impulso che ebbe
subito la sua attività. Può capitare, infatti, che si dedichino
un sodalizio ad un grande personaggio e, poi, non vi sia un impegno costante
a farlo vivere e connotarne l'attività con un particolare riferimento
alla figura ed all'opera di colui al quale si è ritenuto di doversi
intitolare.
Così non è stato per l'Associazione Aldo Protti: l'impegno
per cercare d'illustrare, attraverso qualificate iniziative, la memoria
del grande baritono è divenuto un punto d'onore per i suoi dirigenti
ed i suoi soci. Mi sono piaciuti, in particolare, i due filoni sui quali
ci si è mossi per celebrare la grande arte di Protti: l'istituzione
di un Premio alla carriera, in suo nome, da attribuire a prestigiosi artisti
che con Aldo ebbero anche rapporti di colleganza artistica (e credo che
il premio continuerà ad essere assegnato anche quando i suoi destinatari
non potranno più essere scelti fra quanti sono stati colleghi di
Protti); il ripercorrere - attraverso rappresentazioni di opere prodotte
direttamente dall'Associazione - quelli che sono stati, via via, i "debutti"
dell'artista cremonese.
Avendo avuto modo di seguire con attenzione (spesso direttamente, talvolta
per testimonianza altrui) questa attività, ne ho tratto l'impressione
di un ottimo livello, tale da recare sicuramente un importante contributo
ad un consolidamento e ad uno sviluppo della cultura musicale, soprattutto
nel campo del melodramma, in una vasta ed importante zona della Provincia
di Brescia.
Fra l'Associazione "Aldo Protti" di Darfo Boario Terme ed il
mondo degli appassionati cremonesi del melodramma si è stabilito
un positivo rapporto (che non si priva neppure, talvolta, della ben nota
verve polemica di Lidia Soriani Cucchi quando - com'è d'uso fare
i melomani - si accendono appassionate discussioni).
Un rapporto che è nutrito anche dall'intreccio delle presenze alle
manifestazioni musicali, che hanno sede in Valcamonica o a Cremona. Il
tutto si muove attorno ad un obiettivo comune: onorare la memoria dell'indimenticabile
Aldo; far conoscere la grandezza della sua arte; sottolineare il posto
di eccezionale rilievo che egli avuto nel mondo del melodramma.
Da appassionato dell'opera lirica, da cremonese, da amico di Protti non
posso che essere compiaciuto di tutto ciò e del fatto che l'attività
del sodalizio a lui intitolato trovi ora testimonianza e risalto in una
bella pubblicazione.
Non posso che essere grato all'Associazione di Darfo Boario Terme per
il rilevatissimo apporto che reca ad illustrare la figura di un grande
artista mio conterraneo.
Perciò, l'augurio che formulo affinché questa Associazione
abbia lunga vita è un augurio che faccio anche a me stesso ed a
tutti gli appassionati del melodramma (camuni, cremonesi e di ogni luogo
ove si coltivi la passione per questa arte), perché possano continuare
ad avvalersi di una presenza così importante ed attiva.
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